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Vedi Locandina Muri a secco – Carenno (Lc)                                                                                             Comunicato stampa 16 giugno 2018

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Corso muri a secco e pavimentazione in pietra dall’11 al 23 giugno 2018 a Carenno (Lc) località Fracetta.

Si è avviato ed è in svolgimento - con qualche forzata sospensione per maltempo - il Corso di formazione promosso a Carenno, con il patrocinio del Comune, dall’Associazione Gruppo Muratori e Amici di Ca’ Martì, in fattiva collaborazione con la Scuola edile lecchese di Fondazione Clerici ed ESPE Lecco.

Dopo un primo incontro teorico pratico tenutosi lo scorso 23 maggio presso la Scuola, con la partecipazione degli esperti Ca’ Martì, il cantiere di Corso ha preso il via lunedì 11 giugno in località Fracetta, in un’area situata poco lontano dal centro paese, adiacente ad alcune tappe del Percorso museale “La Valle dei muratori”.

Primi destinatari del Corso, per quest’anno in forma sperimentale, sono una decina di studenti della Scuola Clerici, accompagnati da loro docenti, che affiancheranno gli esperti muratori dell’Associazione Ca’ Martì con il vicepresidente, ing. Mazzoleni, che ha curato anche la Dispensa tecnica di presentazione.

Si tratta per gli studenti di una formula di ‘Cantiere scuola’, dal lunedì al venerdì, per due settimane (dall’11 al 22 giugno 2018), che li vedrà impegnati ad apprendere e sperimentare il rifacimento di un tratto di muretto a secco che lambisce il sentiero comunale detto ‘della Fracetta’, già di uso agricolo e forestale, un tempo utilizzato anche per raggiungere cave di estrazione per l’edilizia. È previsto, inoltre, un intervento su un tratto di pavimentazione in pietra.

Il Corso, nelle sole mattine di sabato 16 e sabato 23 giugno (ore 9/12), vede la partecipazione di muratori e altri operatori, non solo del luogo, interessati ad un primo approccio a queste tecniche.

La predisposizione del Cantiere e l’organizzazione giornaliera, curata dall’Associazione, si è resa possibile grazie alla disponibilità, oltre che di Comune e privati, della adiacente Casa del Fanciullo ed alla collaborazione di Protezione Civile di Carenno e di alcune Imprese locali, mentre aziende private del settore hanno fornito materiali o dispositivi. L’iniziativa ha richiamato anche l’interesse di due studenti del Corso C.A.T. (Costruzioni Ambiente Territorio) dell’Istituto Superiore calolziese L. Rota, che sono quindi presenti sul Cantiere come osservatori ed ‘apprendisti assistenti’, tramite Convenzione di Alternanza Scuola Lavoro.

L’esperienza sul campo registra dunque un significativo concorso di energie.

Il museo Ca’ Martì non arriva casualmente a questo appuntamento in territorio carennese.

La scorsa estate, fino alle soglie dell’autunno, l’Associazione che gestisce il museo, in conformità ai propri fini istituzionali, ha voluto impegnarsi in una articolata Rassegna di incontri, mostre e proiezioni, dall’ambizioso titolo “Abitare la terra. Dai saperi tradizionali all’edilizia sostenibile”. Intento della Rassegna, offrire occasioni di confronto tra culture del costruire, diverse nel tempo e nei luoghi, per una riflessione sulle possibilità, le opportunità ed i limiti del nostro attuale e futuro ‘abitare’ il pianeta.

Riflessione il più possibile fondata su elementi di concretezza, data anche la particolare natura del piccolo museo carennese, dedicato proprio ai muratori.

Nell’ambito della Rassegna 2017, Ca’ Martì ha partecipato, con Centro Studi Valle Imagna e altri partner, alla giornata-evento del 16 luglio presso il Sentiero ad utenza ampliata del Pertüs (il “Sentiero per tutti”), promossa dalla rivista Orobie per il Viaggio lungo l’itinerario e i tesori della DOL (Dorsale Orobica Lecchese).

In quell’occasione, tra le quinte di quello che è stato per secoli il paesaggio agricolo dell’Alta Valle San Martino, abbiamo letto un Appello per l’edilizia rurale tradizionale della DOL a rischio di scomparsa. Si focalizzava l’attenzione sui resti degli antichi nuclei abitativi e sulle tracce dei terrazzamenti agricoli ancora presenti sul percorso, quali testimoni di un “vivere lasciando vivere la terra”, fondato, oltre che su necessità, su conoscenze tecniche e rapporto equilibrato con l’ambiente naturale, da rivalutare e mettere a frutto anche per l’oggi.

Se è vero che la ormai diffusa cementificazione non consente ulteriore assedio al territorio, l’edilizia può, invece, riscoprire un importante ruolo nel recupero, ripristino e riassetto dei manufatti storici e dei suoli, tanto più nelle zone collinari e montane, oggi valorizzabili anche a fini turistici ed ecologici. Non è un caso se, negli ultimi tempi, si assiste in Italia e altrove ad una promozione diffusa, a più livelli, delle tecniche tradizionali di edilizia rurale.

È in questa prospettiva che si inserisce il progetto 2018.

A dieci anni dall’inaugurazione del Museo, con l’iniziativa Muri a secco, Ca’ Martì intende, da un lato, dedicare un doveroso pensiero a quanti, anche Carennesi, hanno lasciato la vita sul cantiere e, contestualmente, segnalare l’importanza dell’attività formativa svolta da ESPE in materia di sicurezza. Dall’altro, vuole rendere omaggio alla figura di Giuseppe Pino Carsana, non dimenticato ‘maestro’ muratore, tra i fondatori e protagonisti del Museo, venuto a mancare lo scorso settembre. Nei suoi intenti, la memoria ed i saperi documentati nelle sale espositive, nei racconti di vita raccolti, nelle immagini e negli attrezzi conservati, negli edifici e nelle opere realizzate in paese e fuori da più generazioni di muratori, dovevano diventare un patrimonio vivo e utile soprattutto per i più giovani.

Come del resto previsto nel più ampio Pogetto museale “Ca’ MarTeen” (2017/’18), cofinanziato da Fondazione Comunitaria Lecchese, rivolto in particolare alla fascia giovanile.

È quindi con uno sguardo ‘lungo’, verso il futuro, che con i ragazzi si cercherà di ‘mettere pietra su pietra’, con mano sapiente.

 

(a cura di Cristina Melazzi e Maurizio Mazzoleni)