Una bella giornata d’ottobre, tra fiera, dialetto e museo
5 ottobre 2025. È domenica. Una mattina con un sole da vera ‘ottobrata’ accoglie a Carenno i sempre numerosi visitatori della tradizionale fiera Pro Agricola, messa a punto da Pro Loco.
Lo stand di Ca’ Martì, allestito dall’Associazione che gestisce il museo (grazie a Pietro Mazzoleni e Mauro Rosa), propone filmati, materiale museale, schede per una ‘indagine volante’ sul dialetto e un invito particolare ai più piccoli per metter mano con Daniele Vanoli ad una prova di acciottolato, con veri sassi!
Per tutti, c’è anche un assaggio (grazie ad Imelda Arigoni!) della torta ‘maiassa’ su ricetta rigorosamente locale.
Nel pomeriggio, l’invito ai più grandi è al museo dei muratori. Raccolto attorno al grande schermo al primo piano, un pubblico attento ha seguito l’intervento dell’esperto Michele Moretti, collaboratore scientifico del CDE di Bellinzona, nostro gradito ospite quale Autore del saggio Muro muratore, di cui ha firmato le copie per gli interessati.
Una copia del libro, dedicato alla storia e alla tradizione linguistica di un mestiere tra i più diffusi nelle nostre Valli e nella Svizzera italiana, è ora disponibile (anch’essa autografata) in Museo e per le Biblioteche di Carenno, Erve, Monte Marenzo, che hanno sostenuto l’iniziativa.
Per chi volesse, segnaliamo che abbiamo documentato con ripresa video l’intero incontro.
Tra le numerose immagini a corredo della presentazione di Moretti, volta a valorizzare la professione dei costruttori nel corso di più secoli, particolare meraviglia ha suscitato una documentazione relativa al ruolo delle donne in questo ambito: ruolo poco o nulla considerato ma, invece, decisamente importante.
Legata all’incontro, la nostra proposta, come Amici Ca’ Martì, di provare a focalizzare - oggi, anno 2025 – con uno sguardo veloce,
le parole del dialetto, a partire da quelle legate al mestiere dei muratori rappresentato in museo.
La nostra ‘indagine volante’ ha toccato una trentina di persone, di età diversa, per lo più provenienti dal territorio di Valle San Martino ma non solo, legate al mestiere edile ma non solo.
La bella grafica (di Simone Mancini), che riassume gli esiti delle schede o interviste sonore e video raccolte, offre un minimo ma forse significativo test, valido a suggerire un eventuale approfondimento.
A prima vista si evidenzia, (in riferimento al medesimo oggetto) la somiglianza – ma non sempe la coincidenza! - dei termini dialettali per l’arco geografico del nostro territorio e dell’area ticinese, mentre non necessariamente sussite la somiglianza con il corrispettivo italiano. Forte differenza si rileva nei casi di informatore proveniente da altra area geografica, più o meno lontana dalla nostra zona (Alto Lago di Como, Calabria, Marocco).
Segnaliamo che è stato possibile riportare la trascrizione in grafia fonetica corretta solo nel caso di registrazione sonora o video, mentre le schede cartacee tengono conto di quanto scritto dall’intervistato.
Come prospettavamo nel Comunicato stampa, anche questo minimo test iniziale può essere confrontato con quanto raccolto a suo tempo per la formazione del nostro Museo. Senza alcuna pretesa di voler ‘salvare’ il dialetto, può -invece- dare conto di cambiamenti e trasformazioni sociali che ricadono anche sulle modalità di comunicare: nel nostro caso, in particolare, sul lavoro edile.
L’incontro con una prima classe del Corso per Operatori edili Clerici (Lecco), con la presenza di studenti di origine straniera (che ringraziamo per la collaborazione) ci ha prospettato con chiarezza come non sarà certamente più il dialetto locale a costituire quella che, fino agli anni ’60 e oltre, era la prevalente lingua “di cantiere”.
Il futuro è da scoprire.
Cristina Melazzi – Gruppo Muratori e Amici di Ca’ Martì